Al congresso regionale dell’Unione Cuochi Calabria il motto e’:
“Fa’ che il Buono sia gustato”Una tre giorni del made enogastronomico in Calabria tra storia e futuro della gastronomia e del turismo.
Foto nel resto dell’articolo 🙂
Nella splendida cornice del Park Hotel Mirabeau di Gasperina, si è svolto, nei giorni 29,30 e 31 gennaio il II Congresso Regionale dell’Unione Cuochi Calabria. In occasione del Congresso, si è tenuto il III raduno regionale dei “Collegium Cocorum” onorificenza attribuita dalla F.I.C. a quegli chef che per almeno 5 lustri si siano distinti nell’arte culinaria, con dignità e passione facendo onore alla millenaria tradizione della cucina italiana.
L’importante appuntamento, oltre a riunire i cuochi della Regione per discutere di sviluppo della professione in un’ottica di modernizzazione di metodi, ricerche, tecniche e lavorazioni, ha visto coinvolte alcune primarie aziende di produzione artigianale dell’enogastronomia regionale ancorché di prodotti di nicchia, vanto della migliore tradizione calabrese. Ha coordinato i lavori il Presidente U.R.C.C. Antonio Macrì impegnato da anni, assieme alle Associazioni Cuochi delle cinque province calabresi, in un lavoro di sviluppo dei valori professionali di una categoria un tempo poco considerata, ma che a pieno titolo ricopre oggi un ruolo di primo piano nello sviluppo della qualità non solo della ristorazione ai vari livelli, ma anche nella promozione del turismo di terza generazione che ricerca sempre più la qualità ed apprezza la riproposizione sincera e genuina dei piatti di un tempo confezionati utilizzando prodotti naturali non contaminati dalla “modernità”. Hanno presenziato autorevoli relatori: Filippo Callipo (Imprenditore), Pasquale Capellupo (Direttore Regionale Confesercenti), Antonio De Septis (Presidente Centro Studi ADA (Associazione Nazionale Direttori D’albergo), Adelina Lazzaro in rappresentanza dell’IPSSAR di Soverato (Istituto Professionale Alberghiero), Paolo Caldana Presidente F.I.C. (Federazione Italiana Cuochi), Antonio Macrì (Presidente U.R.C.C.), Felice Vono (Presidente A.P.C. Catanzaro), Francesco Mungo (Presidente onorario URCC), Francesco Corapi rappresentante calabrese nel consiglio d’amministrazione della FIC.
“La cultura del gusto: Il ruolo dei prodotti tipici calabresi sul territorio nazionale”,
questo il tema dell’assise, se da un lato ha dato l’opportunità alle aziende di presentare ad un pubblico competente, le caratteristiche e le qualità delle proprie produzioni, dall’altro ha fornito agli chef la possibilità di ampliare le conoscenze intrinseche di alcuni prodotti realizzando quell’ipotesi, auspicata e lungamente sottolineata, del loro utilizzo nella ristorazione “raffinata” così come in quella “turistica”, in modo da divulgarne la conoscenza in ambito regionale e nazionale con evidente riscontro anche in ambito commerciale.
Ha aperto i lavori il Presidente dell’APCCz Felice Vono che ha ringraziando i relatori e tutti i presenti per la partecipazione. Dopo un breve saluto del presidente onorario Franco Mungo, sono ufficialmente iniziati i lavori del II° congresso URCC.
I vari interventi hanno messo in risalto le notevoli potenzialità di “traino turistico” che la valorizzazione delle nostre tipicità potrebbe realizzare: Antonio De Septis nel sottolineare come raramente si incontrano piatti calabresi nei menu dei ristoranti italiani, propone “l’opportunità di promozionare i pochi e veri centri di ristorazione tipica esistenti, creando “i circoli della tradizione” quale marchio di qualità, sperando che l’azione di marketing in corso di realizzazione da parte della Regione Calabria tenga ben in conto questa ricchezza”; ed ancora, “tendere a realizzare accordi con ristoranti in Italia ed all’estero per inserire almeno un piatto calabrese al giorno nei propri menu, abbinato ad un vino della nobile tradizione vitivinicola nostrana” significherebbe muovere passi importanti verso uno sviluppo di immagine che spesso manca a tutti i livelli di responsabilità. Filippo Callipo oltre a sottolineare la necessità di sviluppo di competenze imprenditoriali ai vari livelli, ha messo in risalto come “l’utilizzo di materie prime alimentari tipiche calabresi possano rappresentare volano di turismo ed economia. Spesso però in Calabria si offrono prodotti che arrivano da altre regioni e invece a parità di prezzo e di qualità è doveroso proporre prodotti calabresi”. Paolo Caldana, ha molto apprezzato il tema del dibattito, sottolineandone l’ importante aspetto per la qualità dei prodotti di nicchia, ed auspicando che lo stesso tema sia affrontato anche dalle altre regioni italiane. Adelina Lazzaro che ha portato il saluto del Dirigente IPSSAR di Soverato dott. Paolo Riverso, ha sottolineato come “da sempre l’Istituto Alberghiero di Soverato, oltre a formare giovani professionalmente preparati nell’ambito del settore ristorativo e gastronomico, si propone tra le sue finalità prioritarie di trasmettere la conoscenza, l’apprezzamento e la divulgazione dei prodotti tipici alle nuove generazioni di lavoratori del settore, cuochi e camerieri chiamati a svolgere in tempi brevi anche un compito di “ambasciatori” della buona “calabresità” della gastronomia e di conseguenza dei prodotti della nostra tradizione”.
Pasquale Capellupo, si è soffermato sulla valorizzazione delle tradizioni alimentari diventata un elemento fondamentale per lo sviluppo di un territorio. “Essa non ha soltanto implicazioni, per quanto importanti, sul piano dell’identità, della cultura e dell’immagine ma rappresenta un investimento ad alto valore aggiunto per l’intera economia regionale. La ristorazione va assumendo un ruolo sempre più importante per la capacità che è in grado di esprimere sia in termini di promozione del Paese che di tutela dei valori e delle tradizioni del territorio. La Confesercenti, ha proseguito Capelluto, è impegnata da tempo a individuare e promuovere nuove modalità di commercializzazione nell’ambito di strategie comuni di sviluppo della produzione e vendita qualificata di beni alimentari, nel rispetto dei valori salutistici e delle specificità legate al territorio”. Ed ha proseguito Capellupo:
“Non vi è dubbio: la valorizzazione delle tradizioni alimentari è diventata un elemento fondamentale per lo sviluppo di un territorio. Essa non ha soltanto implicazioni, per quanto importanti, sul piano dell’identità, della cultura e dell’immagine ma rappresenta un investimento ad alto valore aggiunto per l’intera economia regionale. Le imprese agricole, industriali, artigianali, commerciali e della ristorazione formano, insieme, un sistema agro-alimentare qualitativamente valido e ricco di prospettive economico sociali”.
Francesco Corapi ha voluto mettere in risalto le difficoltà che i cuochi incontrano a reperire e conoscere i vari prodotti di nicchia, che pure esistono nella nostra regione, ha detto Corapi, ma, purtroppo, spesso mancano di una buona promozione; ecco, manifestazioni come questa devono servire per tale scopo.
Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio, si è sviluppato, a cura del socio Antonio Romeo con la collaborazione dello Slow food di Soverato, un “Salone del gusto” che l’APCCz ha voluto intitolare al compianto Segretario nazionale FIC Gian Paolo Cangi. Sono stati allestiti numerosi stand da parte delle aziende presenti che hanno messo in risalto tutta la bontà e la genuinità dei prodotti di nicchia Calabresi qui presentati (il pane, il vino, l’olio d’oliva, i salumi, i formaggi, il tonno, il miele). In seguito pubblicheremo un articolo in merito
La serata si è conclusa con una cena di gala molto apprezzata da tutti i commensali, preparata dal giovane chef Giuseppe Codispoti. Durante la serata sono stati insigniti del Collegium Cocorum alcuni membri dll’URCC. La Federazione Italiana Cuochi ha voluto premiare con una targa l’operato decennale del cappellano dell’APCCz, Don Enzo Iezzi che ha sempre fatto sentire la propria rasserenante presenza. Una targa ricordo è stata consegnata al Presidente Paolo Caldana, per il salone del gusto “Memorial Gian Paolo Cangi”-
La domenica mattina il gruppo si è recato a Guardavalle presso l’azienda Agriturismo Fassi dove ha visitato il Museo della Civiltà Contadina. Alla fine del tour ha fatto rientro in hotel, dove alla fine di un pranzo tipico calabrese, il gruppo ha fatto rientro alle proprie sedi.
Aziende ed enti che hanno contribuito alla realizzazione del Congresso URCC
Azienda agricola “Casa Ligarò” – Cropani;
Azienda agricola Cosimo Murace – Bivongi;
Azienda agricola Migliarese – Soverato;
Azienda Alfonso Gualtieri – Soverato;
Azienda “Callipo Group” – Pizzo Calabro;
Azienda vitivinicola “Tenuta del Conte” di Francesco Parrilla – Cirò;
Casa vinicola Linardi – Cirò;
Istituto Alberghiero – Soverato;
La “cupeta” del “mastro cupetaro” Bruno Platì;
Oleificio Gabro di Lauropoli – Cassano allo Ionio;
Pasticceria Natale Aiello – Botricello;
Panificio Tassone di Catanzaro;
Pastificio Laporta – Botricello;
Salumificio artigianale Furina Margherita – Bivongi;
Slow food – Soverato;