L’URC Calabria a Taverna e Villaggio Mancuso
21-22-23 ottobre 2011
Organizzata dall’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi (APCCz) in nome e per conto dell’URC Calabria (Unione Regionale Cuochi), si è tenuta a Taverna, la tre giorni di festività in onore di San Francesco Caracciolo (patrono dei Cuochi d’Italia).
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Taverna è un’accogliente cittadina della presila catanzarese, patria del pittore Mattia Preti, detto il “Cavaliere Calabrese”. I festeggiamenti hanno avuto un prologo in data 14 ottobre quando, la Calabria dei cuochi (rappresentata da Franco Mungo, Felice Vono, Antonio Romeo e Filippo Galati) ha avuto l’onore di portare, nella città di Villa Santa Maria, l’Olio Votivo a San Francesco Caracciolo che manterrà accesa la lampada per 365 giorni.
L’evento Tavernese è iniziato nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre, con l’arrivo dell’Urna di San Francesco. Una rappresentanza dell’Associazione Cuochi e della comunità di Villa Santa Maria (CH), patria dei cuochi e di San Francesco Caracciolo, ha accompagnato l’Urna in terra Calabra. Una cornice di berette bianche e di Tavernesi ha accolto la comitiva con la sacra Teca, in una serata tiepida con dei bellissimi colori autunnali.
Grande è stata la commozione quando, all’arrivo, nella Chiesa monumentale di San Domenico gremita fino all’inverosimile, alla vista del Santo, i fedeli hanno tributato un calorosissimo applauso.
I saluti da parte del Sindaco di Taverna Eugenio Canino, del presidente dell’Unione Cuochi Calabria Antonio Macrì, del vice Sindaco di Villa S. Maria Giuseppe Finamore e di Domenico Di Nucci, Presidente dell’Associazione Cuochi Val di Sangro.
La SS Messa è stata officiata da Padre Raffaele Mandolesi (Preposito Generale dei Padri Caracciolini), Padre Giuseppe Lucarelli (Parroco di Villa Santa Maria) e da Don Maurizio Franconiere (Parroco di Taverna) è stata celebrata in un’atmosfera di gioia e commozione.
Bella ed emozionante l’omelia di Padre Raffaele, che narra tra l’altro, la vita di San Francesco.
Francesco Caracciolo, discendente da una famiglia principesca, nacque nel feudo paterno a Villa Santa Maria (Chieti) il 13 ottobre 1563. Guarito da una grave malattia, decise di rinunciare a tutti i suoi beni e titoli nobiliari per consacrarsi totalmente al servizio di Dio e degli uomini. Si distinse soprattutto per una intensa spiritualità Eucaristica. L’adorazione davanti al Tabernacolo fu la sua vita, ad essa dedicava il maggior tempo possibile, con edificante spirito di fede e devozione si preparava e celebrava la Santa Messa. Fondò un nuovo Ordine chiamato “Chierici Religiosi Minori”. Raggiunto il culmine della santità, a soli 44 anni, rese la sua anima al Signore in Agnone il 4 giugno 1608, nella vigilia del Corpus Domini, pronunciando le parole: ”Andiamo, andiamo al cielo”. Molti furono i prodigi operati per sua intercessione, fu beatificato da Clemente XIV nel 1769 e santificato da Pio VII nel 1807”.
Con decreto solenne datato 26 marzo 1996 la Conferenza Episcopale Italiana, proclama San Francesco Caracciolo Patrono dei Cuochi d’Italia.
Al termine della SS Messa, è iniziata la tre giorni ecclesiastica, in preghiera con S. Francesco Caracciolo davanti a Gesù Eucaristia, la comitiva di calabresi e abruzzesi si è trasferita nella splendida cornice di Villaggio Mancuso, importante località di una Sila ammodernata che potrebbe essere definita la Svizzera dell’Italia del Sud per lo stile delle sue baite “svizzere”, dove ha soggiornato per la tre giorni.
Il giorno dopo, sabato 22, arrivano a Taverna cuochi da tutta la Calabria, gli Istituti Alberghieri di Soverato e Lamezia Terme fanno partecipare all’evento oltre cento allievi del settore cucina. Taverna diventa per un giorno capitale della cucina calabrese.
Alle ore 10,30 nella Chiesa colma di opere del Mattia Preti viene celebrata la Santa Messa Solenne in onore di San Francesco Caracciolo, presieduta da S.E. Mons. Antonio Cantisani, Arcivescovo Emerito della Diocesi di Catanzaro-Squillace, con la concelebrazione di Padre Raffaele, Don Maurizio, Padre Giuseppe e Don Enzo Iezzi Cappellano dell’APCCz.
Nell’omelia Monsignor Cantisani, ha manifestato la gioia per la venuta dell’urna di San Francesco Caracciolo e di ritrovarsi con tante persone a lui care. L’Arcivescovo ha sottolineato la bellezza di stare qui, davanti all’urna sacra per rinnovare la fede nell’Eucaristia, sacramento centrale della vita dei discepoli di Cristo, così come era bello per Francesco stare davanti all’Eucaristia. Rivolgendosi alla rappresentanza degli studenti egli ha aggiunto: “Il vostro lavoro deve essere composto di tre punti: Vocazione, Missione e Amore, al servizio degli altri. Dio ci chiama al dovere e al sevizio dei più poveri. La chiamata deve essere una missione a promuovere e garantire una vita sana , rimanendo padroni di noi stessi”.
Prima della benedizione, sono state rivolte al vescovo ed al popolo parole di stima e ringraziamento da parte del Padre Generale dei Caracciolini P. Raffaele Mandolesi.
Hanno preso la parola per i convenevoli e gli scambi di doni, gagliardetti e altro il Sindaco di Taverna Eugenio Canino, il presidente dell’Unione Cuochi Calabria Antonio Macrì, il vice Sindaco di Villa S. Maria Giuseppe Finamore, il presidente dell’Associazione Cuochi Villa S. Maria Domenico Di Nucci, il rappresentante della delegazione Silana dell’APCCz Antonio Godino. Una calorosa preghiera dei cuochi al loro Santo Patrono, ha preceduto la processione con l’urna del Santo e la distribuzione dei “Caracciolini”, dolcino secco che l’APCCz da oltre un decennio ha coniato in memoria di San Francesco. Ha partecipato all’evento una delegazione della Reale Arciconfraternita dei Cavalieri di Malta ad Honorem della città di Catanzaro. Dopo la processione una foto ricordo di tutti i partecipanti; un ricco buffet allestito dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di Taverna, coordinati dai docenti Antonella Dominijanni, Giuseppe Seminarti e Bruno Rocca, nel chiostro del convento dei Domenicani sede del municipio, ha seguito, quindi la visita del museo cittadino e delle opere del Mattia Preti.
La cena di gala, ha concluso la serata, nella bellissima sala ristorante dell’Albergo della Posta del socio Franco Talarico e tra canti, brindisi, e scambi di targhe ricordo, è stato insignito del collegium cocorum, il socio cosentino Alfonso Sireno.
La domenica mattina, in una Chiesa stipata in ogni ordine di posto e piena di bambini in festa, Padre Raffaele, Padre Giuseppe e Don Maurizio hanno concelebrato la SS Messa, suscitando fortissime emozioni. Tutti i cuochi ed i Tavernesi presenti apparivano felici di avere ricevuto la visita del Santo e tristi, allo stesso tempo, per l’imminente ripartenza dell’Urna del Santo. Infatti, al termine della SS. Messa, in un tripudio di canti e di applausi, San Francesco Caracciolo, il patrono dei cuochi Italiani, è ripartito per la Sua Villa Santa Maria.
I fatti che si sono succeduti nella tre giorni non resteranno un mero ricordo, ma serviranno sicuramente a tutti noi per meglio comprendere come le cose semplici ci possono regalare la gioia di vivere, lavorare, essere uniti ed inoltre, quanto può essere fecondo incontrarsi per scambiarsi amicizia e solidarietà. Un sentito grazie ai colleghi di Villa Santa Maria e a San Francesco Caracciolo.
questa festa per me sara’ idimenticabile