23/24 marzo 2019 – Giornate FAI a Badolato.
Il tema centrale delle giornate di primavera del Fai, sabato 23 e domenica 24 marzo, è stato quello dell’Italia come ponte tra culture diverse. Esemplare in questo senso la storia recente del borgo calabrese di Badolato.
foto alla fine dell’articolo 🙂 «Badolato ha una storia importante e un bellissimo patrimonio culturale e artistico. È molto interessante conoscere questo Borgo situato su una collina, un balcone naturale sullo Ionio. Fondato nel 1080 da Roberto il Guiscardo fu in seguito baronia di numerose famiglie nobiliari quali i Ruffo, i Toraldo, i Borgia Proncipi di Squillace e i Ravaschiera. Il millenario borgo conserva ancora intatta la struttura urbanistica medievale costituita da suggestivi vicoli stretti e tortuosi che si intersecano nelle case l’una a ridosso dell’altra. Badolato, scelto dalla delegazione provinciale catanzarese del Fondo Ambiente Italiano, è stato la meta della XXVII edizione di una appuntamento dedicato alle bellezze del nostro Paese. Sabato 23 e domenica 24 marzo l’antico paesino a 240 metri sul mare, crocevia di popoli e culture, per molte persone è stata una vera scoperta. Badolato con le sue antiche Chiese e le sue Confraternite Religiose ultrasecolari, i suoi palazzi storici e le tantissime tradizioni popolari culturali ed eno-gastronomiche, è diventato in questi ultimi anni una meta turistica internazionale tanto da essere riconosciuto come il “ Borgo degli artisti e degli stranieri”». E’ anche paese dell’accoglienza dal 1997 quando, in seguito all’approdo sulla sua costa di una nave carica di migranti curdi, ha dato il via ad un progetto pilota di ospitalità e solidarietà. Per questo la candidatura all’ONU per il World Habitat Award e la presenza nel film “Il volo” di Wim Wenders.
Molti gli enti e le associazioni che hanno aderito all’iniziativa, fra questi anche l’APC.Cz (Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi), che con in teste il presidente Domenico Origlia, ha contribuito ad arricchire il tour gastronomico all’interno di una location molto suggestiva: “Il Catoio dello Spinetto”.