Promozioni e confronti di qualità

All’Oleificio Torchia un vivace confronto sull’olio extravergine

Lunedì 6 febbraio, nella sala didattica dell’Oleificio Torchia di Tiriolo, ha avuto luogo un interessante e vivace momento di confronto del quale protagonista assoluto è stato l’olio extra vergine di oliva calabrese. Ad animare l’insolita scena, una rappresentanza dell’associazione provinciale cuochi di Catanzaro, gli studenti del quinto anno dell’Istituto Alberghiero di Botricello e ovviamente la Carolea, varietà principe del nostro areale.

“Finalità dell’iniziativa che rientra in un più ampio progetto di collaborazione tra i soggetti interessati, ci racconta, Lucia Talotta, coordinatrice dei lavori, il coinvolgimento fattivo e consapevole di chi domani avrà a che fare con gli alimenti, la loro preparazione, presentazione e descrizione, ai clienti locali e non, nelle diverse strutture ricettive del territorio, senza il cui supporto, la produzione di olio extra vergine di qualità, di vini eccellenti o di qualsivoglia altro prodotto agroalimentare locale risulta claudicante.”

Le attività hanno preso il via con il racconto appassionato ma concreto di chi ha realizzato il sogno di rimanere nel proprio territorio valorizzandone le più antiche risorse agroalimentari, Delfino Maruca di Serrastretta. Questi , già cuoco dell’Alleanza Slow Food, ha preparato il “ tortino di baccalà con fondo di fagioli “monachelle” utilizzando l’olio extra vergine di oliva biologico presidio slow food “Olivi secolari” , i “fagioli monachelle e rape” abbinandolo a un extravergine IGP olio di Calabria  e un insolito “melone giallo arricchito da aceto balsamico e un olio extra vergine d’oliva, blend di tre varietà, Carolea, Coratina e Nocellara”.

Un’esperienza attraverso la quale è subito emerso come ogni piatto richiede un olio evo ad hoc che ne esalti le caratteristiche organolettiche. Così come si fa per il vino, dunque, dovremmo fare per l’olio.A rimarcare l’importanza e il valore dei prodotti agro alimentari, in particolare quelli dell’altopiano della Sila, lo chef Antonio Godino che ha preparato gli “gnocchi di patate silane ai funghi porcini dei nostri boschi e polvere di patata viola” abbinati ad un olio extra vergine di oliva biologico da Carolea evidenziando l’opportunità di conoscere prima e far conoscere poi le nostre “radici” gastronomiche .

A concludere l’incontro la vulcanicità di Valentina Amato che sensibile alla tematica dello spreco alimentare ha realizzato il “panino all’olio extravergine biologico da Carolea con crema pasticcera su letto d’insalata d’arance calabresi,  con cioccolato fondente e gocce d’olio”. Valentina ha abilmente dimostrato come un panino, fatto ad arte,  di qualche giorno possa trasformarsi contemporaneamente in un piacevole dessert e in un’azione di recupero ambientale ed economica.

Grato per gli stimoli sollevati dai ragazzi si è detto Francesco Corapi, consigliere dell’associazione provinciale cuochi catanzaresi, “che evidenziando la necessità di conoscere coscienziosamente il territorio e le sue risorse, tra le quali l’olio evo, alimento principe della dieta mediterranea,  ha auspicato che le occasioni, come queste, che mettono in contatto i produttori con i futuri utilizzatori possano ripetersi. Perché la bontà del territorio è la sua ricchezza e non vi è altro modo per veicolarla se non attraverso l’incontro ed il confronto.”

 

 

 

 

 

 Redazione -“Il Reventino” 

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