Viva Viva la Cucina
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina con amore e fedeltà.
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina con amore e fedeltà.
Non c’è mamma che non ami la cucina con passione,
Per suo figlio piccolino, soprattutto cose buone.
E tu, cuoco, che t’adopri, per i tuoi ospiti vari
Tanto impegno e professione, risultati straordinari.
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina con amore e fedeltà.
San Francesco t’è vicino, in ogni ora a te in aiuto
Calza pur la tua divisa, dona dunque il tuo tributo.
Resta sempre in umiltà, non sentirti mai arrivato
Dona pure i tuoi segreti, fa che il buono sia gustato.
strumentale (solo musica)
Quando poi s’ è tutti insieme, in congresso o in processione
Quanto è bello e divertente, or non perder l’occasione;
Tu ricorda il tuo mestiere, dispensare cose buone
Su, ritorna al tuo dovere, la cucina è una passione
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina con amore e fedeltà.
(vocale, senza musica, solo battito mani)
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina con amore e fedeltà.
Viva, viva, viva viva la cucina,
Ogni dì a noi vicina — solo amore e fedeltà.
Testi
Filippo Galati
Musica
Ernesto Sestito
Arrangiamenti Musicali
Mimmo Mellace
Voci
Filippo Galati, Liliana Ricciardi, Marisa Gualtieri, Maria Lombardo, Mimmo Mellace, Andrea Steffanelli
Perché nasce l’Inno
Fin dall’infanzia il mondo della musica, insieme a quello della gastronomia, è stato per me pieno di fascino e di qualcosa di magico. Come per la cucina è bello stare lì, nel nostro mondo, anche ore ed ore a provare, scoprire o magari inventarsi delle ricette, così anche con la musica mi sono sempre perso ad ascoltare canzoni ma specialmente a cantarle o scrivere nuovi testi sulle basi musicali. Qualcuno diceva, credo fosse Escoffier, che “La cucina è bricconcella spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che si riesce a superare una difficoltà, si prova un compiacimento che fa cantare!”. Ecco, questo pensiero è sempre stato anche mio.
Il 12 ottobre del 2002 nel tardo pomeriggio, grazie anche ad un momento di ispirazione, decido di provare a mettere su carta delle sensazioni, cercando di trasmetterle a chiunque era in qualche modo coinvolto nel mondo della cucina, principalmente al mondo delle Berette bianche. Grazie ad un grande Amico, Ernesto Sestito, che mi aiuta tantissimo nella fase iniziale scrivendo anche le musiche, ad un gruppo di altri amici e colleghi insegnanti dell’IPSSAR di Soverato (Marisa Gualtieri, Maria Lombardo, Liliana Ricciardi, Mimmo Mellace, Andrea Stefanelli), riesco a portarlo a termine nel mese di giugno del 2006. L’inno dei cuochi, “VIVA VIVA LA CUCINA”, insomma, nasce dalla voglia di trasmettere quelle sensazioni e di avere un qualcosa in cui riconoscersi. Viene presentato al popolo delle Berette bianche durante il congresso della Federcuochi in Sardegna nel mese di ottobre 2006, ed accettato come “inno nazionale dei cuochi” per acclamazione.
Filippo Galati